La Virtù della felicità

Possiamo affermare che la felicità non dipende dagli eventi esterni; siamo noi che la creiamo con il nostro atteggiamento, prima dentro di noi e poi all’esterno. Che si stia morendo o che si stia nascendo, che ci si stia addormentando o svegliando, che si stia guarendo o che ci si stia ammalando, in un certo senso non cambia assolutamente niente.

È un vizio pernicioso ritenere che la nostra felicità dipenda dagli altri, da qualcosa fuori di noi, e come tutti i vizi anche questo distrugge le buone qualità e rallenta i tempi per realizzare i nostri obiettivi.

Sentirsi soddisfatti non è frutto di mera fortuna, e nemmeno è semplicemente la conseguenza di attività pie o la ricompensa per non essersi abbandonati ad atti empi. La vera felicità è di per sé una virtù da coltivare, parte integrante della nostra intima natura. Quando una persona si sente autenticamente appagata, non subisce il fascino della trasgressione; quando invece è insoddisfatta viene attratta e agganciata da azioni che infrangono l’ordine cosmico; in effetti è quando si soffre che, nel tentativo di lenire il proprio dolore o la propria frustrazione, ci si avvicina a ciò che è pericoloso, moltiplicando le nostre sofferenze.

È sotto l’influsso del dolore che si corre più frequentemente il rischio di prendere decisioni sbagliate, non quando siamo autenticamente felici.

Marco Ferrini